L’esperienza di Agnese allo scambio giovanile EcOLiD in Francia
Abbiamo inviato Agnese in Francia per lo scambio giovanile Erasmus+ “EcOLiD: Eco Optimist Life Design” ad agosto 2022.
Questa è la sua testimonianza!

Sono arrivata all’“Oasis of Serendip”, nella Drôme, nel tardo pomeriggio del 7 agosto; fin da subito mi è stato chiaro che il progetto ECOLID (acronimo per Eco Optimist Life Design) sarebbe stato uno scambio culturale straordinario, nel senso letterale del termine: mi avrebbe, cioè, portato all’infuori dell’ordinario, della mia zona di comfort. Carole, una dei due organizzatori del progetto, appena giunti a destinazione mi ha accompagnata in mezzo alla natura, per cercare una buona postazione per la mia tenda; avrei dormito lì per i successivi otto giorni, completamente immersa nell’atmosfera dell’oasi, con uno stile di vita il più possibile ecologico e vicino ai ritmi della natura. L’“Oasis of Serendip” è una grande area verde con un edificio in costruzione, orti coltivati in comune e tanti, tanti alberi. C’è anche un piccolo, delizioso stagno con delle ninfee, che si trovava giusto a pochi metri dalla mia tenda.
Oltre a me allo scambio hanno partecipato altre ventiquattro persone: cinque dal Belgio, cinque dalla Grecia, cinque dalla Francia, cinque dal Portogallo e altri quattro dall’Italia. A presiedere c’erano Bernard (detto “Bernie”) e Caroline (detta “Line”), lui belga, lei francese; Bernie soprattutto è formatore in permacultura ed è stato lui ad introdurmi per la prima volta ai principi di questa filosofia, alla sua concezione olistica del mondo, nel quale tutto è collegato e tutto si svolge armonicamente nell’interesse collettivo di piante, animali, uomini, ma anche della terra, dell’acqua, dell’aria e di tutto ciò che fa parte del pianeta, e che in esso ha il proprio ruolo. Questi stessi principi possono essere applicati anche a sé, alla realizzazione di un progetto nel quale ogni elemento coesista e cooperi armonicamente; e difatti è stato questo il cuore delle nostre giornate: la scoperta di sé, l’identificazione dei propri talenti e delle proprie debolezze, la crescita personale, fino a visualizzare nella nostra mente un disegno che un giorno vorremmo realizzare e che abbiamo poi letteralmente trasfigurato su carta.
“Eco Optimist Life Design”: un disegno di vita in chiave ecologica e ottimista, affinché anche i nostri sogni s’inseriscano nella prospettiva di un mondo migliore per tutti.

Eppure sarebbe riduttivo definire lo scambio solo questo: è stato anche le risate a tavola, i dibattiti su temi esterni al corso (ma ugualmente importanti), i massaggi thai al buio, le torte al cioccolato per compleanni improvvisati. Ci sono state camminate nella natura, sessioni di meditazione, cerchi di persone che di sera hanno cantato, ballato assieme al suono d’una chitarra, d’un’armonica o di percussioni estemporanee. C’è stato forse il momento per me più bello di tutti: una gita “fuori porta” di mezza giornata, con un meraviglioso bagno in un fiume e una serata dove abbiamo trascinato un’intera folla davanti a un palco; a fine concerto (era un festival di musica all’aperto) ci siamo messi in cerchio e Pietro, il cuoco, ma anche un compagno di quest’esperienza, ha guidato tutti noi in una sessione di body percussion: battendo ritmicamente le mani sul nostro corpo e cantando, abbiamo eseguito un’improvvisazione musicale che ha poi coinvolto la maggior parte dei presenti. Così tutti assieme, ridendo e ballando, abbiamo creato un’energia incredibile, che sentivo scorrere chiaramente tra la terra e i nostri piedi, i nostri piedi e i nostri corpi, la nostra voce e l’aria: è stato un momento magico, un momento di sincronia incredibile tra tutti noi, e uno dei ricordi più importanti di quei giorni che serbo con gratitudine nella mia memoria.
Sono stati otto giorni per me davvero significativi e credo che la loro eredità più grande sia stata l’opportunità di aver vissuto in un modo diverso, con uno stile di vita alternativo e in un’atmosfera multiculturale. Ho preso maggiormente coscienza sia di certi lati di me, sia di alcune dinamiche del mondo, e tutto questo (ne sono certa) mi servirà sempre nella vita; perché non si cambia nulla, se prima non si è profondamente consapevoli di sé e della realtà che ci circonda. ECOLID è stata come una finestra su un panorama che non avevo ancora esplorato, e che ora terrò sempre a mente in ogni mia azione; perché credo che un’esperienza del genere, una volta vissuta, non si può semplicemente mettere da parte una volta tornati a casa.
Agnese
