UN MESE DA MEDIATRICE CULTURALE A NORCIA

Leyla ha partecipato come mediatrice culturale e volontaria locale al progetto di due mesi dei Corpi Europei di Solidarietà coordinato da Associazione Kora a Norcia, in Umbria, dal 18 febbraio al 21 marzo 2019.

Il progetto ha coinvolto 12 volontari provenienti da 10 paesi diversi, che hanno aiutato la popolazione locale dopo il terremoto del 2016. I volontari hanno collaborato con realtà locali nell’organizzazione di eventi, conferenze, incontri, attività con anziani e laboratori artistici e manuali con persone con disabilità, e hanno organizzato attività in inglese per giovani e bambini.

Questa è la sua testimonianza!

Salve a tutti: mi chiamo Leyla, ho 25 anni e vengo da Torino. Nell’estate 2017, dopo una laurea triennale in Scienze Internazionali e colloqui per tirocini all’estero non andati troppo a buon fine, ho deciso di provare a fare esperienza nel mio campo partecipando a un progetto di mobilità europea in Kosovo: da allora non mi sono più fermata e anche adesso scrivo da Cipro, dove ho iniziato un mese fa un’esperienza di volontariato con il programma dei Corpi Europei di Solidarietà. L’estate 2017 inoltre, ha dato anche avvio a “ Europe for Solidarity ”, progetto di Associazione Kora che mi ha coinvolto come mediatrice culturale dal 18 febbraio al 21 marzo scorsi a Norcia: grazie a questo progetto, ragazzi da tutta Europa hanno la possibilità di trascorrere due mesi a Norcia, impiegati in attività a contatto con le diverse realtà locali.

Ciò che mi preoccupava e interessava di questo progetto era la presenza di dodici volontari da nove Paesi europei diversi, alloggiati in un container, in un paese in ricostruzione dopo il terremoto del 2016. Sapevo tuttavia, di poter contare sull’aiuto dei miei colleghi in gambissima Agnese, mediatrice come me, e Giulio, coordinatore del progetto.

Sono diversi i motivi che mi hanno spinta a candidarmi come mediatrice: tra i più importanti, c’era la voglia di fare qualcosa di utile nel mio Paese, in una zona in cui sono ancora evidenti i segni del terremoto di quasi tre anni fa e soprattutto, di farlo insieme a un gruppo di ragazzi venuti da tutta Europa. Il mese trascorso a Norcia non è stato sempre facile, tra imprevisti e malumori dati anche dalla convivenza nel container, ma questo ha comunque reso l’esperienza unica, perché ci ha permesso di capire e vivere, anche se per poco, nelle stesse condizioni in cui si trovano tuttora molte famiglie nursine. L’elenco dei momenti belli è comunque molto lungo e tra questi i pranzi/cene a casa di Michele e Michela, le partite a briscola, le “chiacchierate” a gesti e risate con Marina nel container, i racconti delle giornate con i ragazzi di “Tutti i colori del mondo”, i pomeriggi con Marianna e i bimbi di teatro, la sfilata di Carnevale, il Marzo Benedettino e la giornata a Montecassino e Subiaco.

Tra le cose che mi sono portata a casa, (a parte le buonissime lenticchie di Castelluccio!), c’è il ricordo dell’inesauribile energia dei bimbi che giocavano con noi, il senso dell’umorismo dei nursini e la loro curiosità nei confronti dei volontari che arrivano da culture così diverse, la splendida vista sulle montagne e le gite fuori porta, l’intraprendenza e la voglia di fare di persone come Marianna, Marina, le mamme dei bambini di teatro e soprattutto di Rakel, Raphael, Gabriela, Povilas, Tugba, Cengiz, Eszter, Gina, Fatima, Marta, Evelina e Samael.

Potrei scrivere ancora tanto su questa esperienza, ma preferisco concludere dicendo che fare la mediatrice in un progetto come “ Europe for Solidarity ” è interessante, stancante, arricchente, divertente…insomma, lo consiglio! E grazie a questo, la mediatrice che ha preso il mio posto si è Rivelata essere Katarzyna, ragazza polacca che avevo conosciuto sei anni fa durante il mio primo scambio internazionale in Germania e che ora conosce benissimo l’italiano e l’Italia: il mondo della solidarietà europea è molto piccolo 😉

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